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Geometria del Tai Chi: la Spirale Aurea
​Il Tao generò l'Uno,
l'Uno generò il Due,
il Due generò il Tre,
il Tre generò le innumerevoli creature.
Le innumerevoli creature portano lo Yin sulle spalle e lo Yang fra le braccia
e la loro armonia deriva dalla fusione 
delle due energie vitali. 
Lao-Tze (Tao The Ching) 
Secondo il testo fondamento del Taoismo, alla generazione dell'Uno si succedono la generazione del Due, del Tre, del Molteplice, in maniera semplice, attraverso precise ed armoniche leggi: le leggi del Tao. 
Tali principi si ritrovano nell'arte del Tai Chi Chuan che è allo stesso tempo sensibilità e tecnica, scienza e filosofia, musica e geometria, poesia e matematica. 
1- il Tao, 
1-l’Uno, 
2-Yin –Yang, 
3-I centri (testa, cuore, pancia), 
5-Gli elementi (movimenti), 
8- I trigrammi (Bagua)
...numeri del Tai Chi ma anche i primi numeri della successione di Fibonacci, una sequenza numerica nella quale ogni termine è somma dei due termini che lo precedono. Tale successione matematica è strettamente collegata alla “sezione aurea”.
Il Tai Chi è chiamato anche “meditazione in movimento” o “arte per ritrovare l’armonia”.
Armonia, equilibrio e fluidità sono, per noi occidentali, collegati all'ideale di bellezza e proporzione dei Greci, stabilito matematicamente e geometricamente nella “sezione aurea”, un numero irrazionale identificato con la lettera greca φ. 
Chiamato anche Proporzione Divina, è la relazione tra due sezioni di segmento in modo che il rapporto tra la parte più piccola e quella più grande sia lo stesso di quella più grande con il segmento totale. Dividendo una linea (L)in due parti diseguali la parte più corta (b) sta alla più lunga (a) come questa sta all'intero segmento (b: a = a: L). 
Potremmo individuare una ricerca della proporzione aurea anche nel principio del 70/30, regola riguardante peso ed energia da applicare alla “Forma” del Tai Chi Chuan.

Il numero aureo (1,618…) è legato a concetti presenti in tutta la storia dell’umanità e rappresenta una “divina proporzione” capace di generare armonia in tutto ciò in cui si riscontra. La proporzione aurea ha proprietà geometriche e matematiche ma si ritrova frequentemente in svariati contesti naturali e culturali, apparentemente non collegati tra loro. Questo ha suscitato per secoli nella mente dell'uomo la conferma dell'esistenza di un rapporto tra macrocosmo e microcosmo, tra Dio e l'uomo, l'universo e la natura: un rapporto tra il tutto e la parte, tra la parte più grande e quella più piccola che si ripete all'infinito attraverso infinite suddivisioni.
In natura troviamo spesso questa proporzione nella forma a spirale delle galassie, dei cicloni, degli uragani; le conchiglie di molti molluschi, la disposizione delle infiorescenze nel girasole, la direzione del volo dei falchi durante la caccia, la forma della coclea dell’orecchio umano, tutti riproducono una forma: la spirale aurea.
Nella spirale aurea il rapporto costante tra i raggi consecutivi è pari a φ. Essa è congruente a sé stessa, immutabile: ingrandendo o ruotando si ottiene sempre la stessa figura.
In Oriente la raffigurazione più celebre della spirale è forse quella del Tao, dove la sezione bianca e la sezione nera, se separate e proiettate all’infinito, disegnano proprio due spirali. Essa esprime l’equilibrio nello squilibrio e contemporaneamente la permanenza dell’Essenza attraverso il cambiamento. Nel simbolo del Tao c’è movimento; esso oltre a ruotare intorno al suo centro ha anche un movimento che, partendo dai piccoli centri, si sviluppa secondo un angolo costante, una spirale aurea.
Il Tai Chi è arte dell’armonia e in tutta la pratica si ritrova la forma circolare o a spirale. Se dovessimo dare una forma al Qi (energia interna) o meglio al suo movimento, questo disegnerebbe proprio una spirale aurea. Il Maestro Chu King Hung insegna che si può inviare l’energia pensando a delle spirali; quando mente e corpo sono centrate e vuote avviene il “fajing” e senza fatica ecco che una decina di persone in fila vengono spinte via con un semplice soffio. La spirale è un mezzo, uno strumento di cui si serve la mente per entrare in sintonia con il corpo tramite l’intenzione (Yi). Dal centro (Dan Tian) partono le spirali delle gambe e delle braccia (Qi form) proiettando l’energia verso l’esterno, secondo una precisa direzione data dallo Yi. Questo permette di abbandonare l’uso della forza fisica, di “aprire il corpo” e manifestare l’energia interna. Lo Yi proietta il Qi che si muove nello spazio secondo una traiettoria spiraliforme che è Yin e Yang a un tempo. Come in una spirale aurea è impossibile individuare un “esterno” e un “interno”, 
Praticare il Tai Chi significa armonizzarsi con il fluire naturale delle cose. I movimenti circolari ci armonizzano con quelli della natura e dell’universo. Tale concetto conferma ancora una volta il forte legame che quest’arte ha con la natura: la spirale del Tai Chi Chuan è il veicolo attraverso il quale il Qi dell’uomo si “intona” con le vibrazioni della terra e del cielo; la spirale del movimento cosmico giunge al nostro centro, da cui rinasce e si propaga, per estendersi nuovamente all’infinito.
Tai Chi…proporzione aurea!
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