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​I Tre Centri e i doni dei Magi: Epifania e Tao
Incenso, Oro e Mirra: questi i doni dal lontano Oriente offerti al Dio che si è fatto uomo. I doni sono portati, dopo un lungo viaggio, da tre Re che sono anche Maghi (Magi) dunque esperti di alchimia, che “Offrono l'Incenso a Dio, la Mirra all'uomo e l'Oro al Re, venerando consapevolmente l'unione della natura divina e dell'umana perché Cristo, pur essendo nelle proprietà delle due nature, non era diviso nella potenza". (San Leone Magno).

L’INCENSO, chiamato anche gomma di olibano, segno di divinazione, è presente in molte cerimonie sacre e religiose. E’ abitudine bruciare questa resina, in quanto capace di indurre uno stato favorevole alla meditazione e alla preghiera. L’incenso, nella tradizione Cristiana come in tutta quella orientale, serve a purificare; viene utilizzato nella Messa, ma anche nella meditazione per purificare l’ambiente in cui si pratica. L’incenso porta in alto: TESTA.

L’ORO, il dono riservato ai Re, nella tradizione alchemica taoista rappresenta l’incorruttibilità e quindi la perfezione. L’oro non si ossida, non si altera per quanto venga esposto agli agenti atmosferici e al tempo. Il dono dell’oro rappresenta quindi il dono della perfezione, dell’incorruttibilità che è la meta della vita individuale. Un buon re deve essere magnanimo con i suoi sudditi, avere un cuore d’oro ed ecco il nostro secondo centro: CUORE.

La MIRRA tra i doni dei Magi è forse la sostanza più misteriosa, Si tratta di una resina ricavata da una pianta tipica della Penisola Arabica. Dall'albero della mirra si estrae un olio profumato anticamente usato in alcuni riti di imbalsamazione.
Il dono della Mirra è fatto al Gesù-uomo in quanto mortale; già ne preannuncia la sofferenza, il futuro sacrificio. Questa resina usata da sempre nel culto dei morti simboleggia dunque la mortalità di Cristo, la sua essenza terrena e dunque PANCIA.

Il ritorno della luce dopo il solstizio d’inverno, che secondo la tradizione cristiana è associato al Natale, può essere visto come la nascita del Divino in ognuno di noi; ognuno per poter entrare in contatto con il proprio aspetto Divino deve accettare i doni che la vita gli offre, equilibrare i tre centri, testa cuore e pancia.

I tre doni ci riportano ai tre tesori del Tao di cui parla Lao Tzu: Compassione, Generosità e Umiltà ( capitolo 67 Tao Te Ching). Ma se volessimo interpretare secondo il Taoismo la figura di Gesù e la sua duplice essenza umana-divina (anche qui Yin Yang) non potremmo fare a meno di rifarci a “Il trattato del Fiore d’Oro”, manuale di meditazione taoista (scritto da Lu Tzu su tradizioni orali antichissime), conosciuto in Occidente grazie alla interpretazione di Jung e Wilhelm .E’ un testo che si propone di insegnare al praticante la via della immortalità dell’anima e del corpo. Il fine ultimo di questo singolare trattato è l’insegnamento del raggiungimento del cosiddetto corpo di luce, uno stato di illuminazione in cui l’uomo da mortale trasfigura in un essere divino.

L’arrivo dei Re Magi da Gesù è detta Epifania, termine greco che vuol dire apparire (phanein) dall'alto (epi) e indica quindi la manifestazione del Divino. Un’epifania è quindi una rivelazione che ci giunge dall'alto: la divina umanità che risuona nei nostri tre centri. 
Buon Anno e Buona Epifania a tutti!
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