Ognuno è goccia e anche mare.
Il virus ci isola e si scoprono connessioni diverse... Alcune virtuali, altre emotive e profonde nonostante la lontananza fisica. Lontananze che ci avvicinano, e che ci fanno apprezzare cose che davamo per scontate come muoversi liberamente e respirare.
Ho visto in queste settimane un’Italia di solidarietà nello sgomento, un’Italia che si adegua e si rimbocca le maniche, ma anche un’Italia che si lamenta, e ha tanta paura e rabbia. Si vedono separazione, frammentazione e giochi a rimbalzare responsabilità.
Da oggi affronteremo la Fase 2, ma abbiamo davvero cambiato noi stessi per essere pronti ad affrontare il mondo con nuovi occhi?
In questo periodo di clausura ho più che mai compreso che la divisione, la separazione non solo fisica ma soprattutto, emotiva, non porta soluzioni.
Non siamo solo singoli individui, non siamo italiani o europei, siamo la popolazione della Terra. Il virus non riconosce confini, non ha razze non discrimina, colpisce tutti e ci sta dimostrando che tutti siamo collegati e interdipendenti l’uno dall'altro. Abbiamo visto come nostre azioni, consapevoli o no, possono avere conseguenze sulla vita delle persone che ci stanno accanto e per la velocità con cui questo virus si propaga anche di chi sta lontano. Dal comportamento più o meno responsabile e consapevole degli altri dipende anche la qualità della nostra vita. La coscienza collettiva di cui tanto si parla è necessaria perché sia chiaro che dalla salute del singolo dipende quella degli altri e viceversa: ognuno è responsabile del proprio stato di salute non solo per se stesso ma per l’intera comunità, per l’intero pianeta.
Come è da un singolo individuo che si è diffuso il virus, è dal comportamento e dallo stato di salute di ognuno di noi che dipende la salute del mondo. Questo virus non ha confini ma ognuno che lo incontra lo affronta in modo diverso; tanti asintomatici, parecchi che guariscono, e troppi morti purtroppo. Perché? Inquinamento, stile di vita, difese immunitarie compromesse e tanto tanto egoismo. Quando capiremo che Uno è tutto e tutto è Uno? Si dice che il battito d’ali di una farfalla possa provocare un uragano dall'altra parte del mondo... Legami invisibili ci connettono gli uni agli altri che noi ne siamo consapevoli o meno.
Lo scopo della vita non può essere il guadagno ma la felicità. È la felicità che ci mantiene in salute. Il cambiamento dunque deve partire da ognuno di noi per trovare unità e armonia in noi stessi.
Abbiamo un’opportunità come mai prima, di praticare terapie psicofisiche, anche online. Ora più che mai è il momento di conoscersi e riconoscersi, di trovare tempo per sé, capire qual è il proprio ruolo in quello che sta accadendo, perché ognuno di noi ha comunque qualcosa da dare, uno scopo da realizzare.
La vita è un soffio ma è bellissima, e tutti abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli un mondo migliore di quello che abbiamo creato fino a qui. Se proviamo ad allontanarci dal nostro ego, dalla nostra cerchia, dal nostro paese e proviamo a guardare da più lontano, vedremo che siamo davvero tutti interconnessi: rugiada o brina. fiume o lago, oceano o mare, nuvole o pioggia, ruscelli o canali, pozzi o acquedotti, lacrime o sudore, sono comunque acqua. Così ognuno di noi è goccia e anche mare.
“Nulla andrà via se non avremo imparato la lezione”
Ho visto in queste settimane un’Italia di solidarietà nello sgomento, un’Italia che si adegua e si rimbocca le maniche, ma anche un’Italia che si lamenta, e ha tanta paura e rabbia. Si vedono separazione, frammentazione e giochi a rimbalzare responsabilità.
Da oggi affronteremo la Fase 2, ma abbiamo davvero cambiato noi stessi per essere pronti ad affrontare il mondo con nuovi occhi?
In questo periodo di clausura ho più che mai compreso che la divisione, la separazione non solo fisica ma soprattutto, emotiva, non porta soluzioni.
Non siamo solo singoli individui, non siamo italiani o europei, siamo la popolazione della Terra. Il virus non riconosce confini, non ha razze non discrimina, colpisce tutti e ci sta dimostrando che tutti siamo collegati e interdipendenti l’uno dall'altro. Abbiamo visto come nostre azioni, consapevoli o no, possono avere conseguenze sulla vita delle persone che ci stanno accanto e per la velocità con cui questo virus si propaga anche di chi sta lontano. Dal comportamento più o meno responsabile e consapevole degli altri dipende anche la qualità della nostra vita. La coscienza collettiva di cui tanto si parla è necessaria perché sia chiaro che dalla salute del singolo dipende quella degli altri e viceversa: ognuno è responsabile del proprio stato di salute non solo per se stesso ma per l’intera comunità, per l’intero pianeta.
Come è da un singolo individuo che si è diffuso il virus, è dal comportamento e dallo stato di salute di ognuno di noi che dipende la salute del mondo. Questo virus non ha confini ma ognuno che lo incontra lo affronta in modo diverso; tanti asintomatici, parecchi che guariscono, e troppi morti purtroppo. Perché? Inquinamento, stile di vita, difese immunitarie compromesse e tanto tanto egoismo. Quando capiremo che Uno è tutto e tutto è Uno? Si dice che il battito d’ali di una farfalla possa provocare un uragano dall'altra parte del mondo... Legami invisibili ci connettono gli uni agli altri che noi ne siamo consapevoli o meno.
Lo scopo della vita non può essere il guadagno ma la felicità. È la felicità che ci mantiene in salute. Il cambiamento dunque deve partire da ognuno di noi per trovare unità e armonia in noi stessi.
Abbiamo un’opportunità come mai prima, di praticare terapie psicofisiche, anche online. Ora più che mai è il momento di conoscersi e riconoscersi, di trovare tempo per sé, capire qual è il proprio ruolo in quello che sta accadendo, perché ognuno di noi ha comunque qualcosa da dare, uno scopo da realizzare.
La vita è un soffio ma è bellissima, e tutti abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli un mondo migliore di quello che abbiamo creato fino a qui. Se proviamo ad allontanarci dal nostro ego, dalla nostra cerchia, dal nostro paese e proviamo a guardare da più lontano, vedremo che siamo davvero tutti interconnessi: rugiada o brina. fiume o lago, oceano o mare, nuvole o pioggia, ruscelli o canali, pozzi o acquedotti, lacrime o sudore, sono comunque acqua. Così ognuno di noi è goccia e anche mare.
“Nulla andrà via se non avremo imparato la lezione”
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