Principio arco-freccia: l'istante magico
Quinto principio interno della didattica ITCCA è il principio testa-mani o arco-freccia. Secondo questa regola, ogni volta che le mani si muovono in una direzione la testa deve avere la direzione opposta, Yin Yang. Questo permette una maggiore efficacia dell’azione senza azione (Wu Wei). Nell’eseguire la forma non si spinge con le braccia ma si lascia l’energia agire fluendo nella direzione che noi abbiamo deciso.
Il tiro con l'arco viene tradizionalmente considerato una forma di meditazione... proprio nella meditazione taoista si ricorre all'immagine dell’arco, della freccia e del bersaglio nel momento cruciale del tiro: lo scoccare della freccia.
“Quando l’arco è saldamente tenuto nella mano, la corda tesa al punto giusto, il bersaglio mirato con cura e l’intenzione è mobilitata, tale scoccare consiste nel non intervenire, quindi nel rilasciare la tensione del corpo liberando lo spirito”.
La freccia, guidata dal soffio, si dirige verso il bersaglio seguendo una scia infallibile, conficcandosi nel centro.
Il Tai Chi viene anche chiamato meditazione in movimento...meditare non è stare fermi in silenzio, è connettersi con il proprio sé.
Con la pratica si pongono le basi per coltivare l’energia interna (Qi); il beneficio si ottiene solo quando mente(Yi) energia (Qi) e corpo (Li) sono insieme; una profonda consapevolezza unita alla tecnica permette il riconnettersi allo spazio sacro della propria dimensione interiore.
L’arte del non fare non è non agire ma fluire nell'azione.
Quando Yi ,Chi e Li sono in armonia l’energia fluisce. È nel momento in cui si smette di agire che avviene l’azione: è nell'istante in cui si lascia che si centra il bersaglio!
Il tiro con l'arco viene tradizionalmente considerato una forma di meditazione... proprio nella meditazione taoista si ricorre all'immagine dell’arco, della freccia e del bersaglio nel momento cruciale del tiro: lo scoccare della freccia.
“Quando l’arco è saldamente tenuto nella mano, la corda tesa al punto giusto, il bersaglio mirato con cura e l’intenzione è mobilitata, tale scoccare consiste nel non intervenire, quindi nel rilasciare la tensione del corpo liberando lo spirito”.
La freccia, guidata dal soffio, si dirige verso il bersaglio seguendo una scia infallibile, conficcandosi nel centro.
Il Tai Chi viene anche chiamato meditazione in movimento...meditare non è stare fermi in silenzio, è connettersi con il proprio sé.
Con la pratica si pongono le basi per coltivare l’energia interna (Qi); il beneficio si ottiene solo quando mente(Yi) energia (Qi) e corpo (Li) sono insieme; una profonda consapevolezza unita alla tecnica permette il riconnettersi allo spazio sacro della propria dimensione interiore.
L’arte del non fare non è non agire ma fluire nell'azione.
Quando Yi ,Chi e Li sono in armonia l’energia fluisce. È nel momento in cui si smette di agire che avviene l’azione: è nell'istante in cui si lascia che si centra il bersaglio!
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